PROCIDA CAPITALE iTALIANA DELLA CULTURA: Intervista a Barbara Festa
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Barbara Festa (a sinistra) e Maria Cucurullo |
Barbara Festa, insieme a Libera Badalucci Maria Cucurullo, Vanda Veneziani, Anna Galdieri sone state fra prime volontarie della Biblioteca Comunale di procida, fin dal 2017 dando un grande
contributo di saggezza e esperienza. Rivolgiamo
a Barbara alcune domande:
Perche ti sei sentita
spinta a dare il tuo contributo alla riattivazione della Biblioteca Comunale?
E' stato qualcosa di
automatico. Ho sempre avuto la passione per i libri per cui sapere che si
attivava la Biblioteca comunale mi sono avvicinata subito per curiosità, ma
subito dopo vedendo che c'erano anche altri che davano il loro personale
contributo ho pensato che potevo offrire anche io qualcosa e rendermi utile a
portare avanti questo bene che é un bene di tutti i procidani.
Sono passati sei anni da
quando hai cominciato questo impegno. Cosa è stata per te questa esperienza?
Sei disposta a continuare?
E' stata un esperienza
per me molto utile perché mi ha portata a migliorare il rapporto con gli altri
diversi di me per condizioni idee. Mi sono veramente arricchita di questi
rapporti. Con alcuni è nata una vera e propria amicizia che va al di là del
nostro impegno. Tanti si sono avvicinati alla biblioteca alcuni hanno
continuato a dare il loro impegno, altri hanno lasciato ma con tutti è rimasto
un bel rapporto e spesso incontrandoli
me lo dicono. E questo mi dà gioia e mi porta
a continuare l'esperienza.
Quindi, senti utile la presenza di una biblioteca nell'isola?
La sento utile se non si
limita ai soli libri, perché oggi tutti hanno la possibilità di acquistare
libri non come una volta. Sento come dice il Manifesto dell'UNESCO che la
Biblioteca deve essere il luogo che aiuta a costruire rapporti positivi tra le
persone, che mette in relazione gli
artisti e fa scoprire a tutti la
bellezza di essere creativi. Quindi la Biblioteca deve sempre più essere un
luogo vitale di crescita umana.
Come hai vissuto la
realtà di Procida Capitale della cultura.
Non nascondo che
all'inizio ero spaventata. Mi chiedevo: ce la faremo, riusciremo ad essere
all'altezza? Mi sono poi resa conto che ognuno di noi può e deve dare il suo
personale contributo. Per me in biblioteca, vivere l'evento di Procida Capitale
della cultura, significa accogliere bene i visitatori, offrirgli la nostra
esperienza, far sentire loro che siamo un popolo ospitale e che ama donare a
tutti le bellezze che abbiamo. Proprio ieri sono passati per la biblioteca 4
giovani da Viterbo, anche loro volontari di un'associazione culturale, Idea
Bolsenas, ed hanno passato il pomeriggio con me fino alla fine. Ho sentivo
che dovevo far loro scoprire la bellezza dell'isola e li ho accompagnati con la
mia auto, una volta ritornati sulle strade dell'isola, in alcuni angoli
dell'isola. Per me questo è vivere Procida Capitale della cultura.
La Biblioteca quindi come
luogo vivo ed operante che può testimoniare la nostra capacita di creare
relazioni, donare agli altri il proprio
vissuta, far conoscere la nostra storia?
La biblioteca deve essere
il luogo centrale di Procida capitale della cultura. Non solo come spazio che
racchiude libri ma come quello spazio che produce cultura, conoscenza, rapporti
con scrittori, rapporti tra noi. So che c'è un ampio programma per quest'anno, con
tante possibilità per conoscere meglio
chi siamo, la nostra storia, il passato e il presente per proiettarci verso il
futuro con coraggio.
A cura di Pasquale
Lubrano Lavadera
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