CIRO GALATOLA, UN PURO DI CUORE
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Ciro Galatola |
Ciro Galatola è scomparso da tempo, morì infatti il 20 dicembre del 2012 a Madonna dell'Arco, borgo di sant'Anastasia dove i domenicani, proprietari del Palazzo Pagliara, lo avevano trasferito per assisterlo nella malattia.
Conservo la foto ricordo post mortem e leggendo la frase in epigrafe ancora mi commuovo: "I suoi occhi avevano il colore del mare e insieme ai ricordi resteranno incisi nel cuore di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo."
Io lo avevo conosciuto da bambino, quando abitavo a Villa Angelina, la grande villa con doppia entrata, una in via Vittorio Emanuele e l'altra in via Marcello Scotti proprio di fronte al Palazzo Pagliara, dove lui abitava con la madre assolvendo un servizio di custodia della proprietà.
Era diventato giovane amico di mio padre e lo aiutava nella cura di un piccolo giardino situato accanto a Villa Angelina e spesso a mezzogiorno gli portavo il pranzo lì dove lui lavorava.
Da allora ha avuto sempre per me un sorriso e anche negli anni 80 quando ritornai nell'isola per insegnare, ogni qualvolta mi incontrava per strada si metteva sull'attenti, si toglieva il berretto e sorridendo col suo occhio birichino esclamava: "Il professore Pasquale Lubrano, figlio di Enrico mio carissimo amico."
L'estate prima che si ammalasse passai per il palazzo Pagliara e lui nel vedermi, sulle prime si schernì, come un bambino che si sente scoperto, poi prese coraggio e mi portò nel giardino dicendo: "Adesso devi prendere i miei limoni.." e cominciò a strapparne tre o quattro dai rami.
Lo ringraziai e gli strinsi la mano e lui, come se avesse voluto accarezzarmi,
mi passò due volte la sua mano ruvida sulle mie spalle.
Fu il mio ultimo incontro con l'amico Ciro Galatola, conosciuto nell'isola con il soprannome "Puddastiello".
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