Procida vista da Marino Moretti

Marino Moretti e Juliette Bertrand

Come si legge nel libro Procida nel cuore (Clean Edizioni) di Pasquale Lubrano Lavadera, Marino Moretti conosce Procida grazie alla sua amica francese Juliette Bertrand che si era innamorata dell'isola e  lì trascorreva molti mesi della sua vita. Il brano che riportiamo è di una lettera di Marino Moretti a Juliette dopo aver vissuto una settimana sull'isola. La Caterina di cui si parla è un giovane ragazza procidana che Juliette idealmente adottò e portò con sé in Francia.

La stanza della casetta di Juliette a Pizzago dove Marino veniva ospitato

Ho sotto i miei occhi la figura della tua isola fra tanti granchi, stelle e cavallucci marini e mi par di rivedere ancora dalla finestra della tua-mia stanza il bellissimo arco che dalla Punta di Pizzago va allo scoglio dello schiavo, formando la bellissima spiaggia dell'Olmo su cui vagammo con Caterina in uno dei nostri pellegrinaggi procidani che culminarono - l'ultimo giorno - nella visita a quel bellissimo e commoventissimo cimitero dove “giace l'infelice Venosca”[1].
   Nulla ho dimenticato di quelle  belle e strane giornate passate al tuo fianco. Ed è curioso che tu mi rammendi, come poco “culinariamente” felice l'ultima nostra colazione, che io invece ricordavo come la più gustosa e la più gentile. Caterina fu perfino dolce a quel desco. Senza dire che fu addirittura dolcissima subito dopo, quando si assentò un po' misteriosamente e tornò con quel trionfo di limoni, dicendo che gli ospiti non debbono lasciare l'isola senza prima inghirlandarsi di quei frutti della terra offerti da un autentico procidano.
   Ora non tutti quei limoni sono stati spremuti. Ce ne rimangono ben quattro che fanno bella mostra di sé su un antico piatto di peltro posato sulla cinquecentesca cassa toscana nel corridoio d'ingresso. Se Caterina sapesse il nostro intendimento di onorare la sua bellissima isola, ci crederebbe forse degni d'abitarla e di morirvi…come l'infelice Venosca.

Marino Moretti

Cataerina Mancusi la figlioccia procidana di Juliette




[1] Venosca Francesco, detenuto per omicidio nel carcere di Procida, escluso dall’indulto del 1848 per aver partecipato con altri ergastolani ad una sommossa politica nel 1839.  Morì e fu sepolto nell’isola.

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