Politica: Il principio di non appagamento

Raffaele Cananzi a Procida

Il Comune è casa nostra. I politici eletti non sono i miei padroni ma i miei servitori.  Servitori non nel senso che elargiscono piaceri, ma servitori del bene comune, della giustizia, della legalità. Servitori perchè lottano la corruzione, il clientelismo, il favoritismo. Servitori perché lavorano per i diritti fondamentali Non vado da loro per dire: Ho bisogno di questo.... Ma vado da loro per dirgli che c'è un diritto che non viene soddisfatto e chiedo loro di farlo rispettare. 

Ma perché questo avvenga, diceva a noi tutti, prima della campagna elettorale Raffaele Cananzi, invitato  dal gruppo de La Procida che vorrei, occorre formare nei cittadini una coscienza democratica, spiegando bene cosa esclude una tale coscienza e cosa impone:

"Una coscienza democratica esclude nichilismo, scetticismo, indifferenza, apatia; esclude una partecipazione fondata sul voto clientelare, moralmente riprorevole, per uno scambio che in politica è la negazione della soddisfazione  dell’interesse generale; esclude un appiattimento o un'assuefazione sull’esistente senza la ricerca di nuove vie di giustizia sociale, che non è mai compiutamente raggiunta; impone perciò il principio di non appagamento, ossia la convinzione che per un bene sempre più comune e  migliore  si debba dal basso contribuire a realizzare un’opinione pubblica di cittadinanza preparata e attiva che sappia criticare, suggerire, denunciare, proporre, intervenire, partecipare sempre nei momenti della decisione popolare e della scelta della rappresentanza politica."
Se amiamo la nostra isola dobbiamo applicare il principio di non appagamento per aiutare i nostri rappresentanti eletti a correggere eventuali errori, a migliorare la loro linea, a sostenere le scelte innovative come la lotta alla corruzione e al clientelismo.

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