Esistevano a Procida "I giardini di Elsa Morante"



Esistevano una volta, nella piccola isola di Procida, i giardini dell’Eldorado, una mitica pensione che negli anni 50 ospitò intellettuali ed artisti famosi. Tra questi la scrittrice Elsa Morante, che vi dimorò a lungo  e proprio  in quei giardini di limoni, sul Belvedere o sulla spiaggia della Chiaia intravide il personaggio di Arturo, protagonista di uno dei suoi romanzi più belli.
Per questo, quando nacque il “Parco letterario nazionale Elsa Morante” con cospicui  fondi pubblici (ovvero dei cittadini), avendo la pensione Eldorado smesso l’attività,  il Comune pensò di affittare quei giardini insieme alle strutture esistenti, tutti di proprietà della Famiglia Mazzella,  per trasformare quel luogo straordinariamente bello nella sede del “Parco letterario Elsa Morante”. E quegli spazi divennero per tutti gli italiani “I giardini di Elsa” e molte manifestazioni culturali vi si svolsero in questi ultimi decenni.
Con quei fondi pubblici, cospicui,  il Comune riuscì a restaurare il grande e pericolante muraglione sul mare, a sistemare una grossa scogliera frangi flutti sull’arenile sotto i giardini, a restaurare il belvedere e molti locali che divennero, da quel giorno, la sede ufficiale della Segreteria del Parco.
Ma purtroppo  una “Fata cattiva” che da tempo scorazzava nell’isola, portò nuovamente la crisi economica nel Comune, che divenne moroso  per molte migliaia  di euro con il  proprietario dei Giardini.
Logicamente, com’era da prevedersi, la Famiglia Mazzella  citò in giudizio per morosità il Comune per avere quanto gli spettava.
Ma il Comune non aveva più i soldi per pagare il debito, e pertanto dopo una lunga causa si addivenne nel 2012 ad una transazione, nella quale il Signor Mazzella estingueva il debito del Comune, (rinunciava a ricevere le somme dovute), ma riprendeva totalmente  nelle sue mani l’intera proprietà  il cui valore economico risultava,  - per i vari restauri e le nuove strutture di consolidamento e di valorizzazione,  pagati tutti dai cittadini italiani -, molto, ma molto superiore al debito contatto dal Comune per morosità.
E così un bel giorno vennero chiusi i cancelli e tolti alla collettività  i Giardini di Elsa e la Famiglia Mazzella poté godersi quel bene di sua proprietà, di valore economico e ambientale notevolmente accresciuto grazie al generoso contributo dei cittadini..
Quello che sorprese tutti, e sconcertò gli uomini buoni, fu il fatto che nella transazione  il Comune di Procida non avesse ottenuto almeno il diritto di poter celebrare in quei giardini tutte le manifestazioni pubbliche in onore di Elsa Morante, con la stipula di un’opportuna convenzione e, perché no, di continuare a chiamare quei luoghi “I giardini di Elsa”.
Ma, lo sappiamo bene, quando la “Fata cattiva” è in azione, può succedere di tutto; e di conseguenza le favole non sempre si chiudono con un lieto fine.

Pasquale Lubrano Lavadera

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