Procida: destinata al degrado?


Loreto Scotto di Fasano e un compagno in '"Operazione Primavera"

Purtroppo c’è chi a Procida, dominato da un perverso individualismo, di fronte ad una serie di forti contraddizioni sociali, è solito dire: “Poco m’importa degli altri, l’importante è che mi salvi io!”
Di conseguenza se l’isola va alla malora: “Poco importa!”, se stiamo soffocando nella trappola del traffico: “Poco importa!”, se la tossicodipendenza miete vittime tra i giovani: “Poco importa!”, se il degrado distrugge strade e paesaggi: “Poco importa!” e via di questo passo. Quello che importa è la cura del mio cortile, della mia casetta…Che all’esterno ci sia “melma e merda”  non sono affari miei.
Dico purtroppo, perché sono convinto che questa sottocultura del “poco importa” non è di tutti, anzi nell’animo del vero procidano c’è una forte esigenza di vera socialità, di bene comune, di solidale partecipazione che bisogna incentivare e fare emergere.
Quello che è accaduto al “Catino” ne è esempio palese. E’ bastato che “Operazione Primavera” sensibilizzasse tutti gli abitanti della zona a curare di più la propria strada, a fare pulizia insieme, perché si innescasse un costruttivo processo creativo di  collaborazione fattiva, di ricerca comune delle soluzioni,
Se le Istituzioni tutte, pubbliche e private, avessero il coraggio che Loreto Scotto di Fasano e i suoi compagni hanno avuto ieri e oggi, Procida ridiventerebbe quella perla che da sempre è stata, e rinascerebbero corretti rapporti sociali, scuola formativa, politica onesta, sviluppo economico e turistico.
I primi che hanno capito tutto questo, penso siano stati gli operatori turistici ed economici, che hanno sentito l’esigenza di mettersi insieme per capire le scelte future da attuare.

PasqualeLubrano Lavadera

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