I procidani sono dotati di senso civico?

 


E’ da tempo che ci domandiamo se i procidani, nella globalità, sono ancora dotati di senso civico, intendendo per senso civico innanzitutto l’impegno per il bene comune, per la giustizia, per il rispetto di ogni uomo, per l’accoglienza degli ospiti, per il rispetto delle leggi, per la lotta ad ogni forma di illegalità, per la difesa e la cura dell’ambiente.
Purtroppo se prendiamo in esame questi vari aspetti, ne vien fuori un quadro abbastanza preoccupante, in quanto, negli ultimi anni, vediamo una lontananza quasi totale dei cittadini da quelli che sono i più gravi problemi che affliggono l’isola.
La droga distrugge la nostra gioventù, ma continuiamo a vivere come se il problema non esistesse. Il traffico avvelena la nostra vita, ma non troviamo il coraggio di cominciare a lavorare per una soluzione. Il degrado dell’isola è sotto gli occhi di tutti: angoli di incomparabile bellezza devastati da scarichi abusivi, scritte sui muri delle case e delle strade, soste invasive di automezzi ovunque, spiagge abbandonate. L’abusivismo, coltivato con buon concime, ha devastato l’assetto geologico dell’isola, con imprevedibili conseguenze future.
L’aumento indiscriminato delle tasse cade nel silenzio dei cittadini che non trovano più la forza di ribellarsi. Si vende a napoletani il porto turistico di Marina Grande e il popolo non reagisce. Il Castello d’Avalos torna ai procidani e nessun dibattito si accende tra i cittadini per capire cosa farne. Durante la notte poi, l’isola viene lasciata in balia dell’oscurità, e succede di tutto: non ultimo, dilaga il fenomeno preoccupante dell’alcool fra i minorenni.
Tante famiglie, poi, che dovrebbero tutelare i loro figli minorenni,  escogitano l’illegale  trovata della “casette”, e  tante altre  famiglie le case ai turisti senza pagare alcuna imposta.
Il lavoro manca  e i nostri giovani sono costretti a prendere la valigia. Gli operatori commerciali e turistici sono in grave difficoltà; ma chi se ne frega?
E per finire, si continua a sistemare e “pulire” la propria casa o il proprio giardino disinteressandosi di quello che accade fuori del proprio portone.
Tuttavia, nonostante questi evidenti segni di crisi e di malessere, oltre che di disgregazione del tessuto sociale, l’isola non è sprofondata nell’azzurro mare. Perché?
Perché esistono ancora tante risorse individuali e di gruppo (Operazione Primavera, Gruppi teatrali, associazioni sportive e culturali, famiglie ecc) che, con onestà, lealtà e senso del bene comune, la tengono a galla. Ma sono risorse che si assottigliano e che spesso appaiono deboli, non trovando sempre la forza di operare in rete, in un clima di reciproca solidarietà.
Occorre che il bene si unisca al bene per diventare forza dirompente all’interno di un società fragile.
Pertanto lo sforzo che queste risorse positive possono fare oggi è quello di sostenersi a vicenda, di dialogare tra loro, di valorizzare ciascuno il lavoro dell’altro, senza provare invidia o risentimento, nel coinvolgimento costante di quei cittadini che fino ad oggi non hanno ancora scoperto la bellezza, la gioia di poter lavorare insieme per l’isola.

Pasquale Lubrano Lavadera

Commenti

  1. Caro Pasquale,

    ti leggo e mi complimento per questa tua nuova iniziativa di comunicazione.

    Sul tuo ultimo argomento, condivido pienamente la tua analisi sulla realtà sociale

    della nostra comunità isolana.

    La soluzione sta solo nella partecipazione attiva della cittadinanza alla gestione

    della cosa pubblica.

    Solo in tal modo si può promuovere una cultura diversa da quella attuale che,

    secondo me, è basata sull'invidia e sugli egoismi personali.

    Noi di "Insieme per Procida", anche con te, abbiamo provato a creare una rete tra le varie associazioni

    procidane, mettendo a disposizione anche la nostra sede sociale, ma non ci siamo riusciti.

    Ad aggravare tale situazione, abbiamo una Amministrazione Comunale, totalmente insensibile

    a tutte le problematiche da te affrontate nell'analisi, tanto è, che alla richiesta di "Insieme per Procida"

    fatta al Sindaco ed al Presidente del C.C. di creare una partecipazione attiva sul tema "Terra Murata"

    da parte delle opposizione e soprattutto dell'intera comunità procidana, è stata posto, di fatto, un diniego a tale possibilità.

    Non so cosa sia possibile fare.

    Sono a tua disposizione per eventuali iniziative.

    Aniello Scotto



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