NICO GRANITO: PIENA COSCIENZA DI AVER FATTO IN QUESTI 5 ANNI IL NOSTRO DOVERE
INTERVISTA
A NICO GRANITO
ASSESSORE ALLA CULTURA DI PROCIDA
Nico Granito, Assessore alla cultura in questi ultimi cinque anni, non si ricandida per il prossimo Consiglio Comunale, ma resta tra i principali
sostenitori di Dino Ambrosino. Ha infatti presentato nei giorni scorsi al popolo
procidano, ufficialmente, la lista de la Procida che vorrei con Dino
Ambrosino candidato Sindaco.
Gli rivolgiamo alcune
domande, sapendo che molti vorrebbero
conoscere il perché di questa scelta.
D. Senza voler entrare
nell'ambito della personale esperienza che non ti permette oggi di essere tra i
candidati al Consiglio Comunale di Procida ti chiediamo che cosa è stata e che
cos'è oggi la politica per la tua vita.
R. La politica è per me innanzitutto
servizio! Il servizio viene reso alla
comunità attraverso la partecipazione ad un progetto di una squadra con finalità ben precise e questi 5 anni sono
pieni di esperienze concrete alle quali
ho dato il mio diretto contributo.
D. Ora però non ci sei?
R. Non è esatto. Io ci
sono ma in un ruolo diverso. L'esperienza politica limitata alla lista e ai candidati
è un'esperienza molto riduttiva della vita politica. Io sono pienamente dentro
il progetto de La Procida che vorrei. Chi ci ha seguito in questi anni
si è accorto che ci sono stati i consiglieri comunali e molti altri
collaboratori che non sedevano in
Consiglio. L'Italia sta andando a rotoli politicamente perché il ruolo dei
movimenti politici e dei partiti è andato in crisi e la politica si è ridotta
ad una corsa al potere di pochi, senza più agganci con la società civile. Ma
questa è la negazione della politica.
D. Fammi capire meglio
allora cos'è la politica per te?
R. E' sentire di dare
al paese energia, tempo, valori, esperienze concrete per elevare il livello
culturale e sociale delle persone. Che si è consigliere o collaboratore esterno
non fa la differenza nella vera politica… nella falsa politica sì ! Si lavora
tutti per portare ogni essere umano a sentirsi pienamente realizzato, per
creare le premesse per un lavoro dignitoso per tutti senza dover bussare alla porta di qualcuno, per aiutare le persone a rispettare la legge e a non
usare sotterfugi per ambizioni personali, aiutare le persone a puntare al
bene comune e non al bene personale, aiutare tutti a rispettare l'ambiente
a non distruggere il verde che ci dà ossigeno per respirare e poi, cosa non
secondaria, aiutare a sviluppare la creatività in ogni persona grande o
piccola. Essere creativi è la cosa più importante in ogni essere umano,
dal contadino al pescatore, dalla massaia alla dottoressa, dall'artista all'elettricista….
E' la creatività che porta avanti l'umanità!
D. Ma questo dovrebbe
farlo la Scuola.
R: Non solo. La Scuola
aiuta la famiglia, aiuta la società a sviluppare creatività e pensiero. Dalla creatività e
dalla capacità di pensiero nasce tutto
il resto. Ma poi c'è un'altra cosa fondamentale che la scuola deve fare
affinchè funzioni meglio: essendo la Scuola per il bambino la prima esperienza sociale, la prima esperienza di rapporti
istituzionalizzati, questa, a pare mio,
deve mettere al primo posto l'educazione al bene relazionale, per
costruire rapporti solidi di collaborazione, di apprendimento e di ricerca
comune e solidale.
D. E la Politica
scolastica cosa fa?
R. Segue tutto questo, si
interessa di tutto questo ed offre servizi affinchè tutto questo si possa
realizzare. In questi 5 anni abbiamo assunto un impegno concreto per la Scuola fin dall'inizio e lo abbiamo portato avanti
con le due dirigenti in maniera serena basandoci su un sano confronto e con buoni risultati.
D. Ma l'Europa dei
mercati dice che in terza media, se gli alunni non sanno fare certe prove, sono
scaduti e di conseguenza la Scuola è scaduta.
R. Lo dice l'Europa dei
mercati ma non l'Europa dei Popoli! Quello che vuole oggi l'Europa dei mercati
è proprio il contrario della Scuola, che deve prendersi cura di ogni ragazzo,
soprattutto nell'età evolutiva. Prendersi cura della persona che sta crescendo
sapendo rispettare i suoi tempi di maturazione, i suoi tempi di crescita nel
rispetto della propria sensibilità senza far violenza. Una vera politica si
batte per questo perché la Politica mette al primo posto i diritti fondamentali
dell'uomo e del bambino. L'Europa dei Mercati pensa che il bambino sia una
bottiglia vuota che deve riempire.
D. E' paradossale che dopo secoli di pedagogia l'Europa sia
ritornata a un concetto di scuola mercantile e meritocratica e che sta
trasformando la Scuola in un azienda. Infatti il Preside si chiama Dirigente
perché deve dirigere e deve produrre, come tu affermi, bottiglie piene. In
questi 5 anni in cui sei stato assessore alla cultura è emersa questa problematica sulla Scuola?
R Moltissimo. E' stato
uno degli aspetti a cui abbiamo dato maggiore risalto, nell'impegno concreto per
assicurare quei servizi necessari ma soprattutto rispettare gli alunni e la loro personalità.
Grazie a due dirigenti che hanno grande cuore e hanno recepito i trabocchetti
che le nuove leggi pongono all'Istituzione territoriale. Un insegnante della
primaria mi ringraziava affermando che mai come in questi cinque anni hanno
sentito la presenza dell'Amministrazione accanto a loro.
D Quindi grande impegno
per la scuola?
Non solo per la scuola.
Si è cercato di non disattendere nessun campo con il massimo impegno. Per la
Scuola ci siamo domandati: cosa facciamo per sostenere la Scuola procidana e
come possiamo essere di più al servizio dei progetti educativi? Poi abbiamo agito di conseguenza. Per esempio il progetto
"Il mondo salvato dai ragazzini-Elsa Morante" è stato caratterizzato da alcuni elementi
innovativi: i ragazzi hanno letto dei
libri e poi hanno incontrato gli autori e lavorato con i loro maestri in
laboratori creativi sui libri letti, producendo delle performances che poi hanno
donato alle famiglie. La novità è stata che le famiglie sono state
protagoniste insieme ai docenti.
L'iniziativa ha interessato tutte le scuole. Ne hanno parlato i giornali e IL
PREMIO NAPOLI ha ritenuto l'iniziativa di PROCIDA così importante da
promuoverla anche in altre scuole della Campania! Un'esperienza di forte
impatto culturale e formativo. Inoltre molti altri progetti culturali svolti
sono partiti dalla Scuola vedendola sempre tra i principali partner.
D. Novità assoluta poi è
risultata la biblioteca comunale. Esisteva già ma era ferma. Come ti è venuta
l'idea di riattivarla?
R. Era ferma perché mancava
un progetto e soprattutto mancavano dipendenti comunali da dislocare su Terra
Murata dove era situata la biblioteca. Il comune aveva già un regolamento, ma
lo abbiamo riscritto in Commissione, aderendo al manifesto dell'Unesco sulle
biblioteche e caratterizzando la nostra biblioteca con un Fondo Procida e un
Fondo Mare. Non c'era un libro su Procida né sul mare. Oggi la biblioteca è
iscritta al Polo regionale delle Biblioteche e ha schedato 3000 libri e ne ha
inventariati quasi 4000. Le scuole hanno portato i loro alunni in biblioteca e
molte le iniziative promosse tra cui la più seguita quella dell'Amato libro.
Sento di ringraziare i volontari e le volontarie dell'Associazione Isola di
Graziella che in questi anni hanno lavorato gratuitamente per donare al
paese una biblioteca funzionante e utile alla crescita culturale.
D. Mente parli mi sembra
che tu sei ancora pienamente dentro queste realtà e mi pare strano che tu non
debba esserci più.
R. Ritorniamo al discorso
di prima. E' un errore pensare che, solo perché io non sono in lista e non
rivesto un ruolo, sia fuori dalla vera politica
che è prendersi cura di queste cose. Se si ama il proprio paese si fa
sempre politica, perché la politica è amore
per l'isola e amore significa servizio concreto per gli altri senza nulla
pretendere. Io faccio politica se curo
quella cellula fondamentale della società che è la mia famiglia, faccio
politica se svolgo bene il mio lavoro di docente nella scuola prendendomi a
cuore la sorte dei ragazzi. E mentre io faccio questo, qualcun altro sta al Comune
ad occuparsi della scuola o della cultura, realtà che mi vedranno sempre coinvolto
D. Diceva un grande
politico padre della Costituzione, Dossetti, che la politica deve essere a
tempo e gratuita. Mi sembra che tu sei
andato a scuola da Dossetti?
R. Per la verità sapevo
che Dossetti voleva che tutti i
cittadini potessero donare 5 anni della loro vita all'attività amministrativa per portarvi il
proprio contributo.
D. Non tutti i procidani
hanno apprezzato il vostro lavoro. Come hai reagito di fronte a qualcuno che vi ha denigrato?
Come ho reagito? Stai
male perché sono parole che cozzano contro la verità della mia vita di questi
cinque anni, contro la verità della vita del Sindaco e degli altri assessori. E
la verità è una sola: abbiamo preso
sulle spalle l'isola, che stava sprofondando, per salvarla, come se fosse la
nostra grande famiglia e ognuno di noi, esperto o meno di problemi
amministrativi, si è messo a studiare per capire come affrontare i problemi e risolverli senza
un giorno di tregua! Avevamo inoltre uffici sguarniti di dipendenti perché
molti sono andati in pensione e non potevamo sostituirli essendo in predissesto.
Quando è stato necessario, - molto spesso - abbiamo fatto gli impiegati e anche gli operai, senza vergogna e con onore
perché lavoravamo per la nostra gente che forse non sapeva la verità sulla
situazione dell'isola. Diversamente, come si poteva portare avanti un comune
senza molte risorse, con un debito spaventoso e con gli stipendi non pagati? Ma
questo, ci tengo a sottolineare, non fa di noi degli eroi ma semplicemente
delle persone che hanno fatto il proprio dovere come politici, con passione ed
entusiasmo! Essere criticati o denigrati non fa piacere a nessuno, ma se si ha la coscienza di aver fatto il
proprio dovere e si è umili, ammettendo anche gli inevitabili errori, si trova sempre la forza per andare
avanti!
D. Quindi sei soddisfatto?
Siamo soodisfatti! Perché
abbiamo evitato il Dissesto che significava far pagare il debito ai cittadini.
Soddisfatti perché tutti i problemi che si sono presentati sono stati
affrontati, e si è fatto molto e molto di più! Abbiamo riavviato il futuro
dell'isola! Abbiamo trovato alleanze con
diverse istituzioni che ci hanno permesso di fare eventi culturali che solo con
le nostre casse non potevano. L'aiuto dei volontari in tutti i campi è stato
favoloso così come la collaborazione con le diverse associazioni del
territorio. Un’esperienza fantastica, forte, vitale, piena di energia e di
slancio. Ecco perchè affermo che chi dice quelle frasi contro di noi racconta una
favola amara non veritiera.
D. Per concludere:
Famiglia, scuola e…una pausa
amministrativa ma non politica
Esattamente, oggi nella
mia vita prevale la politica familiare, politica scolastica e piena
partecipazione al progetto de La Procida che vorrei sostenendo tutte le
iniziative compatibili con i due impegni primari. Voglio chiudere questa
intervista invitando i procidani a dare fiducia a Dino Ambrosino e all'intera squadra . Abbiamo lavorato tutti gomito a
gomito e come ha detto lui in piazza "buttando il sangue", ogni
scelta fatta ogni successo ottenuto è stato pagato da giorni di lavoro intenso
e strenuo. Ci sentiamo in pace con noi stessi perché tutto è stato donato col
cuore! Ci sentiamo profondamente liberi e le accuse malevoli, pur facendoci male,
non allentano la nostra voglia di fare. Ci sentiamo profondamente vicini ad
ogni cittadino in questo desiderio di bene per l'isola, e forse la cosa più
bella è che sono nati tra noi veri rapporti di fraternità! Voglio solo che
Procida sappia questo.
a cura di Pasquale Lubrano Lavadera
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