Il primo dovere morale degli Amministratori: ridurre al 50% le indennità
Quello che sta accadendo in
Italia ci fa prendere coscienza che c’è un dovere istituzionale primario nella
pubblica Amministrazione: quello di far quadrare i bilanci. Come non si può
portare avanti una famiglia che registra ogni anno un cospicuo debito, così per un Amministrazione comunale.
A: L’Amministrazione in carica potrebbe
chiamare tutte le forze politiche in campo e verificare una proposta condivisa
per portare almeno a parità entrate e uscite. I cittadini sarebbero felici di
vedere, una volta tanto, l’unanimità dei politici per i bilanci: di fronte
all’emergenza ci si mette insieme per condividere una soluzione che va a
beneficio di tutti
B: Ridurre al 50% tutte le
indennità percepite da Sindaco, Assessori e Consiglieri comunali, e se non
bastasse aumentare l’aliquota.
C: Rendere maggiormente operativi
gli uffici comunali ed evitare al massimo le consulenze di esperti. I dirigenti di settore attualmente in carica
sono gli esperti che un Comune assume per le specifiche competenze e per l’attuazione
dei servizi.
D: Ridurre infine il numero delle
società partecipate che si rivelano spesso carrozzoni clientelari, improduttive
con relativo appesantimento dei bilanci.
E se ciò non bastasse, ricordiamo
quello che diceva Giuseppe Dossetti, Padre della Costituzione: “Il servizio
politico deve essere gratuito e a termine” Dal suo punto di vista nessun
politico dovrebbe percepire un’indennità, e nessun politico
dovrebbe stare al potere per molti anni. Ricordiamo Mario Spinetti, Sindaco di
Procida, che continuava a fare il suo lavoro di medico e non aveva alcun
bisogno di stare 12 ore al giorno in Comune.
Anche perché: laute indennità,
potere politico prolungato, presenza stabile di Sindaco e Assessori in Comune, consulenze
a tutto spiano, società partecipate a più non posso… non hanno portato avanti
per niente l’Italia: Anzi!
Procida dia un segnale di
riscossa.
Commenti
Posta un commento