La Scuola tra difficoltà e aspettative

La Scuola Media Capraro in via Flavio Gioia - Procida
Procida vive oggi uno dei momenti più drammatici della sua storia. Lo dicono le tristi vicende di politica economica  che fanno ancora registrare  7 milioni di euro di massa passiva, lo dicono le tasse esosissime, la vendita di tutti i beni immobili comunali, la vendita del porto, un traffico da paranoia, un turismo che non decolla, esercenti che chiudono, giovani che vanno a cercare il lavoro all'estero in quanto anche trovare un imbarco oggi è diventato difficile. 
A questo si aggiunge un degrado sociale e umano di grossa portata; droga tra i giovani e adulti, crescente uso dell'alcool, famiglie in crisi, e per finire l'incremento altissimo delle sale del gioco. 
I più colpiti sono i giovani i quali vedono davanti a loro un futuro nero ed operano una netto taglio con gli adulti in uno scontro intergenerazionale forte. 
Infatti vediamo che la vita associativa dei giovani si svolge prevalentemente lontana dagli adulti, e questo rappresenta un ulteriore dramma. 
Lo ripete ancora oggi Aldo Masullo: I giovani sono il futuro, gli adulti rappresentano l'esperienza; futuro ed esperienza devono camminare insieme altrimenti quella società è destinata a fallire miseramente.
L'unica speranza allora resta la Scuola e in particolare la Scuola Superiore dove per gli adulti ancora è possibile condividere con i giovani luoghi, tempo, conoscenza e cultura, professionalità ed esperienza. 
Sono gli insegnanti che possono dare la fiducia a questi nostri giovani, che possono tirarli fuori dalle cadute pericolose, che possono far loro scoprire la bellezza della vita, che possono spronarli a credere maggiormente il loro stessi, e trasmettere l'onestà, il coraggio, la lealtà, la solidarietà, il senso di responsabilità, la legalità, il senso di partecipazione attiva alla costruzione della città, il recupero ambientale.
Ma la Scuola per poter assolvere a questo compito e lasciare il segno nella vita dei giovani (insegnante vuol dire proprio lasciare il segno) ha bisogno dell'aiuto della società civile, delle istituzioni in primo luogo, delle associazioni tutte, delle famiglie, per dar vita a quella agognata comunità educante di cui tanto si è parlato nel passato. Non può agire isolatamente.
Tutti i lavori sono importanti ma pensiamo che gli insegnanti siano stati spesso ingiustamente sottovalutati. Se la Scuola non funziona la società è in pericolo, perché essa è la prima esperienza sociale dell'uomo fin da quando va all'asilo, e un'esperienza negativa a scuola può segnare un bambino o un giovane per tutta la vita. 
Dovremo essere tutti estremamente grati verso quelle persone che scelgono di lavorare nella Scuola, un lavoro importante e difficile che richiede grandi motivazioni e forti  ideali.

a cura  dell'Associazione Culturale Isola di Graziella

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