Abusivismo e responsabilità amministrative!

Elisabeth

La casetta abusiva di Elisabeth  dovrà essere abbattuta. Il gigante vuole ammazzare Davide, ma Davide con una fionda acceca Golia. Quale fionda dovrà procurarsi Elisabeth per impedire al gigante Stato di distruggere la sua casetta? 

Nel 1993 arrivarono  in Comune i primi avvisi di abbattimento. Ma gli Amministratori dell'epoca, non diedero importanza a tale decreto. La notizia non venne per niente amplificata. Si continuò all'impazzata a costruire come si era fatto negli anni precedenti. 
Personalmente  mi schierai contro l'abusivismo ritenendo tale scelta pericolosa e da fermare. Dissi più volte che  la mancanza di un Piano Regolatore coerente col Piano Paesistico era stata una grossa deficienza della politica locale, che aveva determinato una sorta di ibrido legislativo che favoriva l'abusivismo.
Ricordo una collega di scuola che, inviperita per le mie posizioni contro l'abusivismo, mi disse che anche lei aveva diritto a costruirsi una casetta abusiva visto che le normative non le concedevano il permesso. 
Si è quindi continuato a costruire, e non solo i ricchi e benestanti ma anche i poveri e quelli che avevano un solo misero stipendio dando fondo a tutte le loro risorse e facendo mutui.
Di chi la responsabilità? Solo di chi si è avventurato in questa sorta di diffusa (e quindi non più ritenuta colpevole) mentalità che la casa è un diritto da difendere anche a costo di infrangere la norma? 
Non è stato parimente responsabile morale l'Amministratore che ha visto quanto accadeva,  ma non ha promosso sul territorio una vera campagna di informazione e di educazione sociale per distruggere tale mentalità e non ha saputo redigere un opportuno piano di nuove costruzioni? 
Personalmente ritengo che non può bastare un manifesto per sconfiggere l'abusivismo. Anche perché nel frattempo sono intervenuti condoni di Stato e questo ha creato ancor più nel cittadino l'idea che lo Stato era clemente con chi aveva costruito la casa perché  non ce l'aveva. E che se c'era stato un primo condono, allora anche un secondo ed un terzo ... avrebbero saltato tutti.
Ma c'è un'altra considerazione non trascurabile. 
Se la casa è un diritto quali sono i provvedimenti messi in atto a Procida per dare una casa a Elisabeth prima della costruzione e dopo l'eventuale abbattimento? 
Si vuole distruggere la casa di Elisabeth perchè è un grande reato, ma allora si dovrebbero distruggere, se la legge è uguale per tutti, più della metà delle case costruite sull'isola. Una sorta di tifone di Stato assurdo ed irrazionale.
Mi si consenta un paragone eclatante:
Se Berlusconi che ha sottratto, con evasione fiscale, milioni e milioni di euro allo Stato, quindi a noi cittadini, ha avuto la pena di 4 anni di carcere  e una rieducazione nei servizi sociali, perchè una Elisabeth che ha sottratto solo 20 mq di terra per costruirci una casetta dove vivere, non deve avere una pena commisurata alla sottrazione operata?
Berlusconi non restituisce il bene sottratto ma rimane agli arresti domiciliare e viene rieducato nei servizi sociali. Elisabeth invece viene punita con la distruzione della casa perché deve restituire il bene sottratto (le cubature d'aria occupate dalla casetta) e rieducata con l'abbandono sulla strada.
Sono queste grosse incoerenze  che ci fanno gridare: "NO all'ABBATTIMENTO".

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