Graziella un libro "rivoluzionario"?
Molti hanno letto in Europa e anche in America il romanzo di Lamartine Graziella, fin dal lontano 1852, ed esso continua ad essere ristampato e venduto.
Dove la sua forza, la sua verità, il suo fascino?
Per la verità poco si è scritto su questo romanzo, molto si è scritto per denigrare l'autore Lamartine del romanzo Graziella, che per molti non è altro che una copia di un precedente romanzo del 1810, Charles Barrimore, del Conte De Forbin.
Dopo aver letto più volte Graziella e dopo aver letto l'edizione francese di Charles Barrimore mi sono reso conto della profonda differenza tra i due testi, per cui decisi decisi di pubblicare per i tipi della IOD, coraggiosa editrice campana, una nuova traduzione del romanzo Graziella, avendo intravisto in esso elementi di grande valore simbolico che dovevano essere evidenziati da una più attenta e contemporanea traduzione.
Inoltre ho sentito, nel mentre traducevo, la necessita di aggiungere al racconto un piccolo saggio critico sul "mito di Graziella" di cui pochi avevano parlato.
Questa mia nuova traduzione di Graziella per la IOD è stata poi donata, in un edizione speciale curata dal Comune di Procida, ai visitatori della Biblioteca Comunale nell'anno di "Procida capitale della Cultura" in quanto esso è stato ed è il primo libro col quale Procida entra nella storia della cultura europea.
L'edizione si avvale di una prefazione di una donna procidana che ha studiato a fondo la figura di Lamartine ed ha proposto sempre la lettura del romanzo ai suoi alunni, la professoressa scrittrice Anna Giordano. Una prefazione di grande lucidità, tratteggiata con un'attenta e sagace visione storica e antropologica del romanzo, che ci permette di entrare nella lettura del testo con la consapevolezza di trovarci tra le mani un opera tra le più originali ed innovative del romanticismo francese.
Infatti, la Garzanti, una delle più attente case editrici al classicismo letterario, ha sempre posto Graziella tra i classici del romanticismo.
Qualcuno forse non condividerà l'enfasi presente nel titolo di questa mia nota. Cosa c'è di rivoluzionario in Graziella? Una storia d'amore come tante? finita tragicamente?
Penso che sia necessario contestualizzare la genesi dell'opera e aggiungere qualche ulteriore riflessione.
Lamartine, poeta affermato e politico parlamentare, iniziò a scrivere Graziella a Ischia nell'ultima sua vacanza in Italia.
Era il 1844 ed egli, osteggiato e deriso nel Parlamento francese per le sue ardite e provocatorie proposte contro tutte le guerre, contro l'imperialismo napoleonico, contro le colonie, contro la pena di morte, e a favore di una pace universale, di un diritto allo studio per tutti e del diritto di proprietà da estendere anche agli operai e ai contadini e ai pescatori...volle allontanarsi in quell'estate dal marasma parlamentare nel quale non trovava alleati, rifugiandosi ad Ischia con la famiglia.
Scappando da Parlamento, aveva deciso di scrivere ad Ischia un grande romanzo storico sui Girondini per indicare ai politici francesi e al popolo il sacrificio di quel manipolo di uomini, barbaramente uccisi, che avevano sognato la libertà l'uguaglianza e la fraternità nella vita politica e sociale.
Ma da Ischia, guardando l'isoletta di Procida rivisse la sua esperienza con Graziella, fanciulla napoletana i cui nonni erano procidani, pertanto Procida e Graziella presero il primo posto nella sua mente che fecero il ciak con quel desiderio forte di liberta uguaglianza e fraternita che fremeva nel suo animo.
Nasce così la prima stesura di Graziella che attinge però ispirazione in questo sogno di una Francia, libera dalla sovranità dei nobili, che offre i diritti fondamentali a tutti gli uomini e che pone la libertà l'uguaglianza e la fraternità come principi fondamentali della nuova Repubblica.
I pescatori e la figlia di un pescatore diventeranno i protagonisti assoluti del romanzo e l'umile e povera Graziella emblema delle virtù della donna.
Il romanzo in qualche modo anticipa quello che avverrà nel 1848 con la seconda rivoluzione francese. Infatti al suo ritorno in Francia Lamartine non pubblica Graziella ma scrive e pubblica La storia dei Girondini che accende nuovamente nel popolo il desiderio di una repubblica democratica.
La seconda repubblica in cui Lamartine fu Ministro degli esteri, come primo atto legislativo abolisce la pena di morte per impedire ogni spargimento di sangue.
I francesi, però, vollero come presidente della Nuova Repubblica non Lamartine ma Luigi Bonaparte, il nipote di Napoleone, il quale con un colpo di Stato abolsce la Repubblica e instaura l'Impero .
Lamartine sconfitto politicamente nel 1952 lascia definitivamente il Parlamento, e fu allora che pubblica Graziella come romanzo.
Il sogno d'amore con Graziella infranto da una visione sociale che restaura il potere della nobiltà, diventa l'emblema di quel sogno di una repubblica democratica naufragato miseramente dall'avvento del nuovo imperialismo.
Lamartine affida alle pagine di Graziella quello che non è riuscito a ottenere nel Parlamento. Il dolore per la morte dei Graziella si congiunge idealmente alla morte del suo sogno di una Francia con una costituzione repubbblicana.
Fu proprio il poeta francese Rimbaud a parlare di Lamartine come di un anticipatore della corrente letteraria del simbolismo che avrà una grande influenza nella seconda metà dell'800.
Nel 2021, alla viglia dell'anno di Procida Capitale, l'Associazione culturale Isola di Graziella propose di donare per le mani del Sindaco nella Biblioteca comunale la copia di questa nuova edizione del romanzo Graziella alle candidate all'elezione della "Graziella procidana" chiamata a rappresentare per un anno la fanciulla protagonista del romanzo di Lamartine.
Pasquale Lubrano lavadera
29-10-1944
il testo si può acquistare direttamente dalla IOD cliccando il Link:
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