PROCIDA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA : LO AVEVA INTUITO JULIETTE BERTRAND

Juliette Bertrand 

PROCIDA CAPITALE DELLA CULTURA: lo aveva intuito molti anni fa la scrittrice e traduttrice francese JULIETTE BERTRAND

Negli anni 50 non si parlava ancora di capitali della cultura, ma quando Juliette Bertrand scelse nel 1952 l'isola di Procida come sua seconda dimora stabile, affittando una casetta in via Pizzago, fu affascinata dalla cultura storica e ambientale di cui l'isola era piena. Ma si stupì del fatto che molti Procidani non erano coscienti del valore e della ricchezza culturale della propria isola

Lei invitava a Procida i più grandi scrittori italiani di cui traduceva le opere e tra questi Moravia, Pratolini Moretti, Palazzeschi Sciascia, De Cespedesa, Bacchelli e tanti altri ,i quali nel più assoluto anonimato hanno conosciuto la nostra isola

E fu Moravia che un giorno portò anche sua moglie Elsa Morante a Procida

Juliette aveva deciso di lasciare il suo corpo nell'isola, affascinata- sono sue parole -"dall'incanto del piccolo cimitero che qui chiamano camposanto situato in una vallata baciata dal sole e dal mare."

Bene ha fatto l'Amministrazione Comunale a partecipare al Concorso Nazionale sulle capitali della cultura per una presa di coscienza collettiva della grande ricchezza culturale di quest'isola.

Bene ha fatto il Ministero della Cultura a proclamare Procida capitale italiana della cultura 2022.

La storia di Juliette Bertrand a Procida viene narrata nel romanzo di Pasquale Lubrano Lavadera, Ritrovarci nella Brasserie Lipp, IOD edizioni,.

Sarebbe bello intitolare, proprio in questo anno della cultura, a Juliette il largo che si snoda in via Pizzago proprio davanti alla casetta che la ospitò dal 1952 fino al 1972, "BELVEDERE JULIETTE BERTRAND".