Anna Giordano presenta la nuova edizione di Graziella per la IOD
Anna Giordano |
Anna Giordano, veterana dei giornalisti e scrittori procidani, ha dedicato, nella sua lunga carriera di giornalista e scrittrice, all'isola di Procida pagine bellissime attraverso i suoi libri e i suoi articoli ma anche attraverso la rivista Narrazione che ha diretto per molti anni dedicando una sezione proprio alla sua isola amata.
Dopo aver seguito e formato intere generazioni del liceo di Caserta e di tutte le scuole del casertano per il suo incarico presso il Provveditorato agli Studi, ha sempre collaborato col Il Mattino e con molte altre testate giornalistiche tra cui Avvenire.
Appassionata francesista ha dedicato i suoi studi a Lamartine e al romanzo Graziella ed ha partecipato alla nuova edizione del romanzo per i tipi della Iod editrice, scrivendone la prefazione. Una prefazione che mette fortemente il evidenza lo stretto rapporto che da sempre è esistito tra l'isola, luogo magico che accoglie l'amore tra la fanciulla e il giovane Alphonse, e il romanzo.
Ne presentiamo qui di seguito alcuni passi:
Quando Alphonse de Lamartine pubblicò per la prima volta
l'episodio su Procida, all'interno delle sue Confidences,
non avrebbe mai immaginato che la piccola isola, punto invisibile sulla carta
geografica del golfo di Napoli, dove lui era giunto la prima volta nel 1811 col
suo amico Aymon de Virieu, grazie a quel suo racconto liberamente
ispirato ad una sua esperienza degli anni giovanili, sarebbe diventato un luogo
conosciuto e amato, dapprima in tutta l'Europa e poi nel mondo.
La purezza dei sentimenti dei
protagonisti sembrò, in primo luogo a Flaubert, retorica sterile, come pure non
si accettò quel rendere protagonisti della Storia le classi dei più disagiati.
Fu accusato di falsità, di furberia, di plagio dell'opera Charles Barimore del
conte di Forbin.
In certo modo si ripeteva per il
romanzo Graziella, tutto quanto Lamartine aveva dovuto
subire anche nell'agone politico. La sua figura complessa non era facilmente comprensibile.
Ma la piccola isola di Procida, che portava
ancora vive le ferite della Storia, esultò dinanzi a quelle pagine, e fu grata
a colui che l'aveva proiettata in una felice dimensione letteraria, ripagandola
in tal modo dai colpi violenti che aveva dovuto subire, solo perché i suoi
uomini, al pari di Lamartine, avevano sognato la Repubblica.
Facendo schermo a quanto accadeva in
Francia, sentirono proprie quelle pagine e Graziella divenne
per gli isolani il mito.
Alphonse e Graziella divennero
nell'immaginario collettivo il simbolo dell'amore assoluto. Ancora
oggi incontrando una fanciulla in fiore le si domanda: "Chi è
il tuo Alphonse?" Domanda legittima, perché tutte le fanciulle dell'isola
sognano di indossare il costume antico di Graziella e rivivere personalmente la
storia della mitica fanciulla. La sua morte per amore non spaventa né
allontana, ma vivifica la dimensione assoluta di un sentimento
eterno.
In romanzo è entrato a pieno titolo nei
classici del romanticismo e che dovrebbe essere letto nelle scuole, non come
libro consigliato ma adottato per aprire quella formazione ai sentimenti veri,
espressione dei bisogni vitali di ogni essere umano; formazione di cui oggi si
sente tanto la mancanza, soprattutto tra i giovani.
Era il 1811 e a Napoli regnava Gioacchino
Murat. Con l'amico Aymon de Virieu scorazzarono nel
golfo e misero piede per la prima volta nell'isola di Procida.
Tornato a Mâcon fu eletto Sindaco e
l'attività politica lo pose con più responsabilità verso la vita dei
suoi concittadini. Riprese gli studi e fu catturato dal demone della
poesia.
Subito dopo il
matrimonio, avvenuto nel giugno 1820, con una giovane
inglese, Marianna Elisa Birch, dolce e devota moglie, tornò a
Napoli come diplomatico presso l'Ambasciata francese, e vi dimorò
pochi anni, visitando Ischia e raggiungendo ancora una volta Procida. Poi il
distacco definitivo dalla Campania.
Poi, nel 1925, nominato segretario
d’ambasciata a Firenze, si trovò coinvolto in una faccenda poco diplomatica,
che, insieme alla rivoluzione di Luglio del 1830 in Francia, turbarono non poco
la sua vita.
Solo nel 1944 tornò con la moglie a Ischia
per una vacanza e, ammirando da lontano Procida, comincio a scrivere
le prime pagine di Graziella.
L'avvento della seconda
repubblica nel 1848 di cui fu l'ispiratore e poi Ministro degli
Esteri durò pochi mesi, ma egli sperò ancora in un sostegno di quel popolo che
amava e per il quale aveva il suo tempo prezioso e molti dei suoi beni.
Purtroppo alle elezioni presidenziali fu battuto da Luigi Bonoparte, che
successivamente nel 1851, con un colpo di stato, ripristinò
l'Impero. Per Lamartine, che aveva sognato e lottato per gli ideali
repubblicani, fu la fine. Lasciò definitivamente le politica, ritrovandosi con
una mole enorme di debiti. In quel contesto di fallimento politico e umano
si colloca Graziella, l’opera sua più fortunata.
Dal momento della pubblicazione del
romanzo Procida fu l'isola della fanciulla amata da Lamartine nella
sua giovinezza, prima e anche dopo che diventasse l’isola di Arturo per Elsa
Morante e poi del Postino per il film di Massimo
Troisi. Memorabile l'articolo su Procida del 1960 su le Vie d'Italia di
Alberto Moravia intitolato proprio L'isola di Graziella: un riconoscimento
del mondo letterario italiano al grande poeta francese.
Possiamo dire che Graziella ha ben ripagato
Lamartine. Egli le deve molto. Quell’immortalità che aveva
inseguito. E se oggi Graziella non si legge e studia a
scuola, come nel passato, poco importa.
Il libro conserva ancora nelle sue pagine
la freschezza di un fiore appena colto. Passano gli anni, cambiano le mode e i
costumi, ma Graziella rivive nei cuori dei giovani e degli adulti, a dona a chi
vi si avvicina, e ne sfoglia le pagine, contestualizzando la vicenda nell'epoca
in cui è ambientata, la certezza che nulla è perduto di ciò che è
fatto per amore. Fu la convinzione che sostenne Lamartine negli ultimi
giorni della sua vita. Le ragazze di Procida lo intuiscono profondamente e
rivivono i sentimenti della protagonista del romanzo, indossando il suo
splendido abito e sognando di diventare, almeno per un anno, ”la Graziella”.
Mai un’isola ha tributato tanto ad un suo
narratore.
Anna Giordano
da Alphonse de Lamartine, Graziella, IOD 2021
il libro lo si trova a Procida presso la libreria Graziella e lo si può richiedere in tutte le librerie o direttamente presso la Iod
www.iodedizioni.it / info@iodedizioni.it / cell. 3248029235
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