PROCIDA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA: Intervista a LUIGI PRIMARIO
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Luigi Primario |
Ne parliamo con Luigi
Primario, Consigliere delegato alle Politiche giovanili.
Non c'è vera cultura se si escludono i giovani. Alcune volte a torto si pensa che i giovani non possano dare contributi, in quanto non hanno ancora assimilato le esperienze lavorative. Il filosofo Aldo Masullo diceva che sono indispensabili alla società sia gli adulti sia i giovani in quanto senza i giovani non c'è futuro, e senza gli adulti manca appunto l'esperienza consolidata.
La cultura oggigiorno
svolge un compito fondamentale all’interno della società, soprattutto in un
mondo sempre più globalizzato: custodire storie e identità e raccontare
tradizioni lontane per promuovere nuove forme di incontro e convivenza per un
futuro sempre più ampio e diversificato. Per questo motivo i protagonisti "assoluti"
del presente, nonché del futuro, non possono che essere i giovani, ideatori
privilegiati di un mondo sempre più vario e interessante. Comunemente,
purtroppo, si pensa che i giovani al giorno d’oggi non siano interessati alla
cultura, che la trascurino, che leggano poco, studino di meno, non abbiano
passione e siano solo attaccati alla velocità e fluidità di internet. È
soltanto un luogo comune, perché le giovani generazioni sono potenziali
protagonisti e rappresentano il bacino dei consumatori e produttori della
cultura di domani. Il binomio giovani-cultura è inscindibile e lo si vede, nel
pratico, chi in un modo, chi in un altro, nella partecipazione e realizzazione
dei progetti di Capitale.
Il filosofo Giuseppe
Maria Zanghi afferam inoltre che la cultura nasce dall'esperienza di reciprocità,
di dialogo e di confronto aperto e sereno all'interno del tessuto sociale, tra
adulti e giovani, nessuno escluso. Lo psicologo Pietro Cavaleri aggiunge che i
processi culturali veri sono quelli che partono dal bene relazionale; senza
corrette e buone relazioni fra le
generazioni la cultura ristagna e affoga nella melma. Un tuo pensiero su queste
due affermazioni.
La cultura, da sempre, definisce il
segno distintivo di ogni comunità, di ogni tessuto sociale ed è tutt’altro che
una condizione statica, immobile, inerte. La cultura, infatti, ha un continuo
bisogno di nutrirsi di confronto e si sviluppa nel dialogo e nelle relazioni ed
è più ricca quando si apre alla conoscenza e al rispetto delle differenze, perché
è capace di generare un patrimonio che rende tutti più ricchi, di umanità
innanzitutto. La storia ci ricorda proprio che grandi avanzamenti delle
scienze, delle arti e del pensiero sono scaturiti da incontri e relazioni. La
cultura deve essere la chiave che ci consente di comprendere il passato,
interpretare il presente e progettare il futuro, per sentire la storia come
nostra e renderci protagonisti dei suoi cambiamenti.
Quali sono i progetti più significativi che stai portando avanti per le politiche giovanili?
Si va dalla riconferma, sia
per il 2022 che per il 2023, del Servizio Civile Universale presso le strutture
del Comune di Procida, arrivando alla candidatura di un progetto relativo alla
realizzazione di uno spazio aggregativo, inteso come luogo di “prossimità” in
cui i giovani, in particolare quelli appartenenti alle fasce sociali più
vulnerabili, possano trovare risposta ai propri bisogni e occasioni di crescita
educativa e formativa e di produzione culturale e creativa. Risulta importante,
altresì, il continuo aggiornamento della pagina Informagiovani, sul sito del
Comune, al fine di diffondere tutte le opportunità professionali o di
formazione inerenti il nostro territorio.
Come
rispondono i giovani dell'isola?
I giovani, dopo il lungo
periodo di pandemia, hanno maggiori difficoltà a mettersi subito in gioco. Se
ben stimolati, però dimostrano sempre di essere i principali ideatori, i
migliori ad immaginare progetti. Il nostro compito è quindi quello di far
uscire da ogni ragazzo il meglio che può esprimere.
Come far sì che Procida
Capitale entri realmente nella dimensione dell'isola e contribuisca al
migliorarla in tutti i settori, a cominciare dalla vita nella scuola, nelle
parrocchie, nelle associazioni?
Il progetto di Procida
Capitale è già insito in ogni cittadino. Forse non lo sa del tutto. Il dossier
parte dall’identità, dalle fragilità, dalla storia e cultura della nostra isola
e quindi racconta, sotto diverse sfaccettature, il giovane, l’anziano, il
cittadino procidano. Dobbiamo forse solo assumere consapevolezza che Procida
Capitale è un progetto locale, con lo sguardo rivolto al mondo.
L'eccessivo numero di eventi, previsti dal
programma di Procida Capitale in un’isoletta così piccola non rischia di inflazionare
lo stesso progetto?
Gli eventi del ricco
calendario di Procida Capitale sono tarati in base al territorio della nostra
isola. Non avremo un “concertone” od un evento “di massa”, ma tante
manifestazioni che racconteranno l’isola nei diversi mesi e secondo diverse
visioni culturali. Ogni singolo evento è anticipato da laboratori che
coinvolgeranno i cittadini nell’ottica di riscoprire i valori e l’identità
dell’isola.
Si afferma spesso che
ogni progetto culturale, per essere fruito bene dalla popolazione e lasciare il
segno, debba realizzarsi armonicamente in tre tempi: il tempo dell'annuncio e
della preparazione, il tempo della realizzazione, il tempo dell'assimilazione.
Pensi che tutto questo potrà realizzarsi?
Come
cittadini “isolani” siamo sempre un po’ restii ai cambiamenti, ma sono convinto
che siamo pronti, anzi siamo orgogliosi di essere i cittadini della Capitale
della Cultura 2022. Per assimilare ci vorrà del tempo, ma consiglio vivamente
di vivere il bello che “la cultura non isola” porterà sul nostro territorio in
questi mesi, arricchendo il nostro patrimonio personale.
Hai dato grande importanza alla Biblioteca comunale facendo arrivare libri significativi in essa, portando a lavorarci due volontari del servizio civile. Come vedi il futuro della nostra piccola ma preziosa Biblioteca Comunale (tempi, luoghi e persone)?
La biblioteca è un centro
di cultura. Va valorizzato e sempre migliorato. Sicuramente godrà nei prossimi
due anni dei volontari del Servizio Civile Universale, che cercheranno, anche
guidati da me, di candidare progetti utili a rendere una piccola biblioteca un
polo culturale dell’isola, e non solo. Siamo partiti, infatti, nell’arricchire
la biblioteca di volumi di Premi Nobel, Premi Strega e libri che parlino di
Procida e del suo territorio. Tutto segue quindi lo stesso obiettivo.
Dal punto di vista culturale quali aspetti
della vita dell'isola andrebbero sostenuti e sviluppati.
I progetti culturali che
apportano ricchezza all’isola vanno sostenuti tutti. Restiamo sempre un piccolo
Comune con tutte le difficoltà a questo collegate. Il nostro lavoro è proprio
quello di cercare di valorizzare il più possibile ciò che ci rappresenta e ci
fa conoscere al mondo come un’isola orgogliosa della sua identità.
A
grandi linee il tuo programma per il futuro.
L’anno
di Capitale ci ha permesso di costruire delle prime reti di contatti molto
importanti che, piano piano, porteranno i loro frutti. Inaugureremo a breve le
panchine gialle ed arcobaleno per sensibilizzare su tematiche di diritto molto
attuali ma soprattutto attendiamo risposte e conferme su diversi progetti che
abbiamo candidato sempre legati ai giovani. Non resta se non augurarci buona
fortuna!
A cura di Pasquale Lubrano Lavadera
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