PROCIDA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA: l'Istituto Superiore di Procida "F. Caracciolo e G. Da Procida"

incontro con gli studenti dell'Istituto superiore dopo la lettura del libro 
"Alberta Levi temin: Finché avrò vita parlerò" 

In questo anno di Procida Capitale italiana della cultura  un posto speciale deve essere riservato all'Istituto Superiore "F. Caracciolo e Giovanni da Procida", che ingloba in se l'antico e glorioso Istituto Nautico procidano,  uno dei primi in Italia già dall'800.

Un'istituzione gloriosa che ha fermentato e favorito la crescita cultura nell'isola di Procida. Intere generazioni di giovani si sono formate in questa fucina di cultura e vita, preparandosi alla guida delle navi,  o agli studi universitari. 

Sono stato lo scorso anno ad un incontro con alcune classi del Tecnico Nautico che, con la guida della professoressa Francesca Borgogna, avevano letto il mio libro Alberta Levi Temin, finché avrò vita parlerò. 

Un momento per me indimenticabile, un rapporto vivo e stimolante con questi studenti e studentesse che  che mi hanno sottoposto ad una serie di domande: si parlava della tragedia della Shoah, del peso storico di quella uccisione in massa degli ebrei, e dell'unità della famiglia umana.

Ringrazio  ancora la professoressa Borgogna  e gli studenti e studentesse  che mi hanno permesso di vivere un'esperienza straordinaria in quella che è stata la mia scuola da giovane e nella quale ho chiuso la mia carriera di insegnante.  

Un grazie speciale alla Dirigente Maria Salette Longobardo sempre attenta e aperta ad una visione nuova della scuola, coniugando insieme, con equilibro, processo formativo e conoscenze professionali, con lo sguardo rivolto sempre verso quelle esperienze nuove, capaci di rendere l'Istituto Superiore di Procida  il volano principale per lo sviluppo culturale delle nuove generazioni.

Pasquale Lubrano Lavadera


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