Un grazie al Sindaco Dino Ambrosino per il suo coraggio

 

Il Sindaco di Procida Dino Ambrosino

La notizia  che ormai circola da poche ore nell'isola di Procida è quella che è stata annunziata dal Sindaco Dino Ambrosino :"Non si candiderà per la terza volta e lascia all'area politica da cui proviene la decisione di individuare il prossimo candidato."

Nell'apprendere questa notizia sento dal cuore di dire un "Grazie" a Dino Ambrosino per il suo coraggio. Perchè ci vuole coraggio a lasciare l'incarico di Sindaco dopo dieci anni di amministrazione, dopo aver sperimentato sia le asperità e la fatiche che l'amministrare comporta, sia la gioia profonda per aver affrontato quotidianamente i problemi ordinari e straordinari. 

Dopo aver passato notti insonni per capire dove cercare i fondi per andare avanti in un isola che si presentava al collasso,  con le casse vuote e con pochi dipendenti che non potevano essere rimpiazzati da nuove assunzioni, Dino ha sconfitto due grossi cancri che minavano la vita politica procidana: il fallimento economico disastroso e la corruzione che cercava di infiltrarsi nel comune  sventata da due interdittive antimafia della Prefettura.

La lotta coraggiosa che Dino Ambrosino fin dal 2015 ha affrontato è stata impari e come Ulisse accecò Polifemo lui è riuscito a risalire alle cause prime di un "sistema" che produceva danni enormi e sconfiggerlo.  

Un coraggio legato al grande senso di responsabilità che lo ha contraddistinto in tutto l'arco amministrativo di questi dieci anni. E quando si sente fortemente la responsabilità per il bene del paese, anche  per staccare la spina ci vuole  ulteriore coraggio. 

Egli, con sapienza, non ha voluto che il rinnovamento politico dell'isola di Procida fosse legato solo al suo nome ed ha capito che l'azione politica da lui intrapresa oggi doveva continuare  attraverso quei giovani a cui lui aveva  dato massima fiducia.

Ma per capire bene quale è stato il ruolo che Dino Ambrosino ha svolto in questi 10 anni occorre  ritornare a quel 31 maggio del 2015, quando a sorpresa di tutti egli risultò il più votato dai procidani. C'era accanto a lui una forte schiera di giovani, uomini e donne, che con vigore avevano galvanizzato le richieste di cambiamento che  imperversavano tra i cittadini. E noi sappiamo che quando i giovani  scendono in campo con la loro grande forza interiore, il loro slancio creativo,  hanno la capacita di conquistare il cuore delle persone.

Lo diceva con forza il Sindaco di Firenze la Pira, che pure ha fatto la storia di Firenze e dell'Italia. "Il compito prima di un Sindaco nel mentre lavora ai problemi quotidiani del Comune è quello di formare una schiera di giovani preparati e responsabili ai quali affidare il compito dopo di lui." 

Ne vorrei ricordare, a mo' di esempio, e senza disconoscere il valore di tutti gli altri,   solo alcuni che  sono emersi poi come i protagonisti insieme a Dino  e al compagno Antonio Intartaglia, unici veterani  della politica procidana.  

Lo faccio perchè è stata sempre  Dino a sottolineare che  lui senza questi giovani non sarebbe mai stato eletto Sindaco. In realtà lui stesso era "un giovane candidato Sindaco tra i giovani"  anche se aveva già svolto il ruolo di consigliere comunale. E accanto ad altri giovani ha trovato quel vigore nuovo, quel coraggio che era necessario per un cambiamento radicale.

Lo disse in uno dei primi interventi: "E' la squadra che aveva vinto e quella squadra insieme avrebbe dovuto governare..."

Lo spettro del dissesto aleggiava nella casa comunale, e la Corte dei Conti era molto dubbiosa sulla possibilità realtà di Procida a sanare il debito. Quei 35 milioni di euro da restituire allo Stato sembravano una montagna difficile da scalare.

Senza batter ciglio Dino Ambrosino affidò a Giovanni Villani tutta la realtà economica dell'isola, per verificare le reali possibilità di restituire, seppure a rate annuali, il debito pregresso. E qui si notò subito un cambio di regime. Fino a quel giorno la popolazione era del tutto ignare di cosa avvenisse nelle casse comunale. Giovanni Villani aprì i registri e lesse  con attenzione  i debiti contrattai e comunicò periodicamente ai cittadini la situazione, chiedendo a tutti i settori amministrativi rigore  correttezza e  approntando un piano graduale di risanamento. E da quel momento Procida ha restituito ogni anno circa un milione di euro alle casse dello Stato. Impresa titanica assoluta di cui bisogna ringraziare Procida che, attraverso  Dino Ambrosino Sindaco, aveva dato inizio a un risanamento economico immediato 

Nominò, inoltre, subito Assessore ai lavori pubblici Rossella Lauro, meravigliando molti. Mai una donna erta stata  investita di quella  carica ardua e rognosa. Ma lui aveva individuato in Rossella Lauro  quella forza morale  che era indispensabile  per condurre avanti un assessorato, solitamente in tanti consigli comunali dell'intera nazione, franato nella corruzione politica.  Immaginate una giovane donna per la prima volta in politica, con le casse vuote e con l'ufficio tecnico inquisito, con i tanti problemi che man mano sarebbero stati evidenziati. Penso che Rossella Laura sia stata certamente la punta di diamante dell'amministrazione Ambrosino, in quanto ha alzato il livello morale delle gare di appalto, ha portato avanti i problemi impellenti, trovando fondi al di fuori delle casse procidane, per  soccorrere le necessita continue dell'isola e non limitandosi all'ordinario, ma aprendo cantieri straordinari che hanno consegnato all'isola opere che mai prima erano state immaginate.

Un altra donna è emersa fra quei giovani, Titta Lubrano Lavadera, anche lei dotata di forte chiarezza  amministrativa  sia nei procedimenti legali sia in quelli propri dell'Assessorato all'ambiente, riqualificando le operazioni già avviate dai precedenti amministratori ma intensificando nell'isola il valore della difesa ambientale,  un isola che era stata deturpata dalla speculazione edilizia, con l'aggravio dei  primi abbattimenti di case abusive e con una devastazione delle zone verdi  di circa l'80% della flora isolana. Titta Lubrano Lavadera   ha rappresentato per tutti i procidani la legalità,  la chiarezza nei rapporti con i cittadini e, cosa non secondaria, ha coperto il ruolo di Vice Sindaco lì dove Dino Ambrosino non poteva essere presente. La qualifica di Vice Sindaco l'ha portata a relazionarsi spesso con le altre istituzioni acquisendo capacità di governo con acuta e decisa sensibilità politica.  

Mi fermo a questi tre assessori, perché sono quelli che hanno dovuto intervenire e operare di urgenza e senza batter ciglio. Essi ci danno l lo spessore morale  e politico della Giunta che Dino Ambrosino ha saputo creare e del grande apporto che tutti gli assessori hanno portato all'isola per la crescita democratica del paese, lavorando ogni giorno a tu per tu con gruppi di cittadini volontari che si sono messi a disposizione del paese. Mai era successo prima.

Certamente l'iter amministrativo non è stato sempre facile in questi 10 anni e, come avviene nelle migliori famiglie, il confliggere non sempre si può evitare. Ma la grandezza politica sta proprio nel saper trasformare i conflitti politici in occasione di approfondimento dei problemi e con maggiore possibilità di portare soluzioni.

Quello che è stato fatto da Giovanni Villani, da Rossella Lauro, e Tutta Lubrano Lavadera  e da tutti gli altri assessori ha rappresentato un grande passo avanti per l'isola.

Sarebbe importante avere nei prossimi giorni una pubblicazione dove, assessorato per assessorato, venissero  elencati  tutti i procedimenti avviati le spese fatte e da dove sono arrivati i soldi che non c'erano. Come pure sapere la situazione reale del debito e come si sta evolvendo.

Consiglierei, inoltre, per il futuro di chiamare accanto agli assessorati (una vera e propria consulta) quelle persone adulte dell'isola esperte nei vari settori,  dando loro la possibilità di collaborare...

Sarebbe un valore aggiunta che porterebbe l'esperienza degli adulti  accanto allo slancio giovanile. 

Anche perché ci sono ancora grossi problemi nell'isola che non possono risolversi senza la partecipazione dei cittadini tutti. 

Per esempio  i primi due grossi problemi, che dovranno essere sempre sotto il riflettore politico amministrativo, sono il problema sanitario e quello ambientale, nei  quali si presentano  le difficolta più grandi: Il presidio sanitario locale della ASL e la mobilita via terra e via mare che continuano ad affliggere l'isola.

Per le altre grandi sfide rimando all'articolo pubblicato su questo blog "Quali sfide Procida deve affrontare oggi" (del 26 novembre 2025). 

Vorrei citare tanti altri  momenti vissuti da Dino Ambrosino Sindaco, ma se mi si chiedesse  quali sono stati i momenti più significativi della sua vicenda politica, senza ombra di dubbio citerei due momenti; il primo rivolto all'esterno il secondo rivolto all'interno,

Il primo, il più alto in assoluto nel panorama storico e sociale dell'Italia,  l'essere stato invitato dal "Movimento Politico per l'Unita"  sia al "Centro la Pace" di Benevento sia alla "Camera dei Deputat" di Roma, per raccontare il coraggio che questa piccola isola ha avuto nell'accogliere  un bel numero di migranti  in fuga dalla guerra e dalla fame e dando loro casa lavoro istruzione a altro: l'eredita sociale di grande valore storico che l'Amministrazione di Dino Ambrosino ci lascia

Il secondo, non meno importante, l'incontro che Dino Ambrosino avuto con gli studenti della Scuola Superiore di Procida. Leggere le domande che i giovani hanno fatto al Sindaco e le sue risposte  è come aprire Procida alla speranza. C'è in quel momento una sorta di profezia che se attuata  domani l'isola potrebbe non essere più la stessa... 

E questo avviene ogni qualvolta gli adulti si mettono in ascolto dei giovani. 

Mi fermo qui e resto in attesa di sapere cosa avverrà nell'area politica che ha sostenuto fino ad oggi Dino Ambrosino e conoscere il prossimo candidato Sindaco, che dovrà consolidare il già fatto con lo sguardo rivolto al futuro.

Pasquale Lubrano Lavadera



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